L’atrofia cerebrale è una riduzione permanente del tessuto cerebrale (mielina ed assoni) che può estendersi all’intero organo oppure limitarsi ad aree specifiche e che comporta una perdita di funzioni dell’encefalo. Dall’estensione delle aree interessate dipende l’entità della perdita. L’atrofia cerebrale colpisce sia la sostanza grigia, ossia quello “strato” cerebrale in cui sono raccolti soprattutto i corpi cellulari dei neuroni, sia la sostanza bianca, rappresentata principalmente dalle strutture che partono dal corpo cellulare del neurone e conducono gli stimoli (gli assoni). I danni causati dall’atrofia comportano quindi un calo numerico e funzionale dei neuroni encefalici e una perdita delle connessioni che i neuroni stabiliscono tra loro.
L’invecchiamento è la principale causa dell’atrofia cerebrale ma non è la sola. L’atrofia può dipendere anche da fattori quali: traumi cerebrali, episodi di ictus, malattia di Alzheimer , demenza senile , demenza frontotemporale , malnutrizione , anoressia nervosa , encefaliti di natura infettiva ecc.
Le difficoltà di “funzionamento” di un cervello che sta andando incontro ad atrofia possono manifestarsi con la riduzione nella velocità di elaborazione delle informazioni, la riduzione della capacità di ricordare soprattutto le cose appena accadute o accadute da poco (memoria a breve termine), la riduzione della capacità di collocare visivamente e nello spazio appropriato oggetti, figure, numeri, ma anche le diverse parti del proprio corpo, la riduzione della capacità di portare a termine, iniziare o condurre un discorso in modo fluente. Queste alterazioni vengono definite come alterazioni a carico dei sistemi e delle funzioni cognitive.
I sintomi derivanti dall’atrofia, che saranno più o meno evidenti a seconda della gravità, sono spesso correlati alla zona cerebrale colpita. Se l’atrofia colpisce la zona del cervello sopratentoriale, si può osservare la comparsa di sintomi di affaticamento anche di significativa entità.
Atrofia cerebrale: le cause autoimmuni, genetiche, infiammatorie,
ambientali
L’identificazione delle cause e dei possibili meccanismi che possono
portare all’atrofia cerebrale non è stata ancora completamente definita.
Generalmente la causa non è univoca ma si osserva una sovrapposizione e interazione di molteplici meccanismi e
cause tra cui:
genetica, fattori ambientali, malattie, meccanismi di tipo
infiammatorio, autoimmune
(ossia produzione di cellule e sostanze da parte del nostro organismo che
vanno ad aggredire i nostri stessi organi), ma anche l’esposizione a tossine (come per esempio il
fumo).
La genetica: in determinati pazienti (quelli con genotipo
apolipoproteina E-ɛ4) si osserva una
riduzione annuale del volume cerebrale che è 5 volte superiore a
soggetti che non abbiano tale genotipo
.
L’infiammazione: determina atrofia cerebrale andando a colpire e riducendo soprattutto uno
dei prolungamenti del corpo cellulare del neurone, il dendrite. I
meccanismi infiammatori che determinano atrofia cerebrale sembra quindi che
colpiscano maggiormente la sostanza bianca cerebrale rispetto a quella
grigia.
I meccanismi autoimmuni: si può osservare la liberazione di sostanze (come le citochine),
normalmente “benefiche” per il nostro organismo che invece vanno ad
“attaccare” i neuroni determinando l’atrofia oppure ci può essere una vera
e propria alterazione della risposta immunitaria che scatena una risposta
di tipo anticorpale. In questo caso il soggetto colpito produrrebbe dei
veri e propri anticorpi che danneggiano le proprie strutture cerebrali
determinandone l’atrofia.
Alcune malattie sono collegate all’atrofia cerebrale.
È stato dimostrato che lo stress cronico (indotto in
modelli sperimentali) e la depressione causano atrofia
cerebrale; la causa potrebbe essere il rilascio di quantitativi in eccesso
di glutammato, il maggior neurotrasmettitore eccitatorio presente a livello
cerebrale.
Anche il diabete di tipo 2 può causare atrofia cerebrale
L’ipertensione
e le malattie che colpiscono i vasi cerebrali entrano
invece a far parte dei fattori che influiscono soprattutto sulla più rapida
progressione dell’atrofia cerebrale.
Anche l’AIDS infine, può presentare quadri di diffusa atrofia cerebrale che
si esprimono nella demenza o nei disturbi delle funzioni cognitive
AIDS-associati.
Bibliografia consultata